DFSK Motor. Il nuovo protagonista cinese che sfida i mercati europei

19 dicembre 2024

Il nome del marchio o, meglio, la sigla, sembra quella di un servizio segreto da guerra fredda. Non è certo una novità l’arrivo in Italia di un nuovo produttore cinese: in queste ultime settimane le presentazioni di nuovi attori sono continue. Che si stanno organizzando per lanciarsi nell’avventura di penetrare i mercati europei: tra marchi e prodotti che spesso si accavallano, non è semplice orientarsi.

DFSK Motor sottende il nome Dongfeng Sokon Automobile: azienda relativamente giovane, nata all’inizio del secolo (nel 2003) all’interno del Chongqing Sokon Industrial Group, posizionandosi, così dichiarano, tra le prime 500 realtà in Cina, forte di sette stabilimenti di cui uno anche negli Stati Uniti, dove ha sede anche la divisione ricerca e sviluppo. Attualmente il gruppo appartiene alla galassia Seres (in cinese significa seta, per rappresentare un certo lusso) che ne cura l’esportazione in Europa, dal 2021 importato dal Gruppo Koelliker, ma non a lungo.

Ritorna in Italia tramite China Car Company, importatore attivo da circa un anno con sede in Toscana, che distribuisce e organizza l’assistenza del prodotto. L’azienda ha già strutturato una rete di vendita con 40 concessionari, ma il piano di sviluppo esposto vuole raggiungere la settantina per la fine del 2025, come ha dichiarato il responsabile Fabio Marchetto.

Alla presentazione in Italia della società e della gamma di vetture, DFSK Motor è rappresentata dal giovane general manager Joe Zhou, che ha illustrato la rapida evoluzione dell’azienda votata all’esportazione: di tutte le immagini a corredo dell’incontro ha colpito particolarmente la mappa del mondo con l’Europa a sinistra e le Americhe a destra, perché al centro c’è la Cina, emblematico segno della loro visione del mondo.

La gamma è composta da cinque sport utility che ruotano intorno al motore di 1,5 litri a benzina, declinato in differenti potenze. Quasi tutte le versioni sono equipaggiate con impianto a Gpl dell’italiana Landi Renzo,  I prezzi partono da 17.988 euro per DFSK Glory 500 per raggiunqere i 36.888 di DFSK E5, unica non dotata dell’impianto a gas perché utilizza la tecnologia ibrida ricaricabile. Questa, insieme a Glory 600, definita suv di segmento C in versione a sette posti, sono state protagoniste dell’evento come novità per il mercato italiano.

In un breve percorso bresciano che da Rezzato conduce alle colline delle cave di marmo di Botticino, Gentleman ha provato la vettura lunga 4,7 metri con tre file di sedili per ospitare fino a sette persone. Il comportamento dinamico è allineato ai prodotti cinesi che conosciamo, che prediligono il comfort alla sportività, con qualche raffinatezza nelle rifiniture, come alcune modanature in legno opaco, in plancia e negli interni sui pannelli delle portiere. In generale i materiali sono allineati agli attuali prodotti cinesi già presenti sul territorio, quelli che lo stesso Marchetto definisce come concorrenti diretti: DR (con assemblaggio in Italia) ed MG, già strutturati da tempo, però.

In conclusione, una curiosità e una considerazione: la prima riguarda tutti i prezzi di listino che terminano con 88, il numero 8 è un talismano di fortuna nella cultura cinese in cui il raddoppio moltiplica la buona sorte. Anche se non è proprio come il vezzo di alcune Porsche, che terminano per 911.

La considerazione invece riguarda la scelta di lanciare l’architettura ibrida ricaricabile: soluzione che, finora, ha avuto pochissima penetrazione nel mercato italiano e che, spesso, serve alle case per abbassare la media dell’anidride carbonica della produzione, che non dovrebbe essere il caso di DFSK Motor. Peraltro, è invece scelta per le flotte aziendali come oramai classica operazione di “greenwashing”. Saranno forse queste ultime nel mirino di China Car Company? Il tempo darà sicuramente risposte.